Con il presente aggiornamento, sono stati aggiornati anche i massimali CIG, così come indicato sulla circolare del ministero del lavoro n. 1 del 13/01/2022 in merito al riordino della normativa ordinari in materia di ammortizzatori sociali, al punto 6 scrive:

6. La misura – Importi del trattamento di integrazione salariale (articolo 3 del d.lgs. n. 148/2015)

Con comma 194, del medesimo articolo 1 della legge di bilancio 2022 si apportano modifiche all’articolo 3 del d.lgs. n. 148, relativamente alla misura del trattamento di integrazione salariale da erogare ai lavoratori ammessi al beneficio.

Dal 1° gennaio 2022, per i trattamenti di integrazione salariale relativi ai periodi di sospensione o riduzione di attività lavorativa, si ha l’eliminazione del c.d. tetto basso della misura del trattamento di integrazione salariale, con la previsione, invece, di un unico tetto della prestazione pari a quello alto (importo massimo mensile di cui al comma 5 lettera b)).

In particolare, i trattamenti di integrazione salariale saranno, erogati ai lavoratori coinvolti, commisurandoli, ai sensi dell’articolo articolo 3 comma 5 bis, indipendentemente dalla retribuzione mensile di riferimento per il calcolo del trattamento nella misura e nel limite massimo dell’importo massimo mensile di cui al comma 5, lett. b) come rivalutato ai sensi delle indicazioni dettate dal successivo comma 6.

Detto importo è calcolato e rivalutato annualmente dall’INPS secondo gli indici ISTAT e prescinde dalla retribuzione mensile di riferimento dei lavoratori.

Per l’anno 2021, è stato quantificato in € 1.199,72.

Il cui valore, rispetto al 2021, in attesa di circolare INPS, è stato rivalutato del 1,90% (comunicato stampa ISTAT del 17/01/2022):

L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra un aumento dello 0,5% su base mensile e del 3,8% rispetto a dicembre 2020. La variazione media annua del 2021 è pari a +1,9% (era -0,3% nel 2020).